Una canzone dedicata a tutti noi italiani, che ci rende omaggio nei nostri pregi e difetti, soprattutto gli stereotipi dell’italiano all’estero. E’ un pò quello che succede in “Nine”. Si tratta di un musical diretto da lo stesso regista di “Chicago” con un cast stratosferico: tra gli altri anche Penelope Cruz, Nicole Kidman e Sofia Loren!
Su questo omaggio alla nostra nazione vorrei fare una riflessione su una parola da molto tempo dimenticata e da pochi promunciata: autarchia.
Il termine autarchia definisce, oltre al concetto di autosufficienza giuridica, ossia di autogoverno, quello di autosufficienza economica, chiamato anche economia chiusa, in cui non sono presenti relazioni commerciali con l’estero e l’ecosistema economico nazionale non è influenzato dalle tendenze internazionali. (Fonte Wikipedia)
Una riflessione per sottolineare come in un mondo sempre più globalizzato si possa, per andare avanti, guardare anche un passo indietro: allo champagne francese privilegiamo gli spumanti di Franciacorta .
Ai puros cubani contrapponiamo il nostro Toscano, da consumatori diventiamo consumAttori !
Scegliere criticamente i prodotti che compriamo, sulla base anche di criteri etici e non solo economici. Si potrebbe obiettare che cio’ va contro la legge fondamentale dell’economia, quella della concorrenza che fa scegliere il prodotto piu’ conveniente e meno costoso a parita’ di qualita’.
Ma questo oggi non e’ del tutto vero: si sceglie spesso il prodotto firmato o caricato di valore simbolico dalla pubblicita’ (il caffe’ in mano al personaggio televisivo, le scarpe indossate dal grande calciatore, ecc.). Si sceglie quindi anche sulla base della simpatia, del gusto, delle proprie convinzioni e supposizioni (“questo prodotto mi conferisce prestigio”), non solo cioe’ guardando il cartellino del prezzo. Perche’ allora non far entrare, dentro questi elementi soggettivi di scelta anche l’etica?
Anche i nostri acquisti esprimono una scelta “politica”: votiamo ogni giorno con il portafogli.