L'arte è mobile - Angelo Lustrascarpe

L’arte è mobile

L’artigianato è un’attività lavorativa in cui gli oggetti utili e decorativi sono fatti completamente a mano o per mezzo soltanto di semplici attrezzi: gli articoli prodotti tramite fabbricazione in serie o da macchine non sono artigianato.

Solitamente ciò che distingue il termine di artigianato da quello di arte-scienza è un aspetto dell’intenzione: l’artigianato crea oggetti d’uso, che hanno cioè uno scopo oltre la semplice decorazione. Da un punto di vista della qualità, la differenziazione tra artigiani ed artisti maturò solamente a partire dal Rinascimento, quando alla pittura e alla scultura venne assegnata una maggiore importanza rispetto alle altre attività, considerate nel Medioevo facenti parte dell’artigianato.

Inoltre nello stesso periodo storico, si creò anche una gerarchia di classi all’interno delle organizzazioni degli artigiani.
“Una distinzione tra artigianato e artista si precisò definitivamente in Italia a partire dal XV secolo quando pittori e scultori – come Piero della Francesca, Ghiberti, Donatello o, più tardi, Leonardo e Michelangelo – intesero dare alla propria opera dignità e ambizioni scientifiche, svincolandola dalle “arti meccaniche” (manuali) alle quali fino ad allora era stata assimilata e collocandola sullo stesso piano delle “arti liberali”.
In questo modo furono poste le basi che diedero una giustificazione teorica a quella divaricazione che da allora avrebbe allontanato sempre più radicalmente la figura dell’artista da quella dell’artigiano.
Il primo inteso come inventore/creatore di forme nuove e degne del massimo rispetto culturale, certamente fondate su capacità di mestiere che dovevano però essere fecondate, per raggiungere i gradi più alti del valore artistico, da fatti di elaborazione mentale/concettuale
Il secondo, l’artigiano, guardato viceversa come un ripetitore di oggetti e di forme predeterminate da una tradizione secolare continuamente aggiornata e replicata grazie alla padronanza di un mestiere per il quale la destrezza della mano conta di più dell’invenzione intellettuale. Alcune relazioni, tuttavia, sono continuate a sussistere tra questi due settori della produttività dell’uomo.
“Architetti, scultori, pittori, debbono tutti ritornare ai mestieri. L’arte non è una “professione”. “Non vi è sostanziale differenza fra artista e artigiano, l’artista è un artigiano ispirato “. “In rari momenti di ispirazione, momenti che superano il controllo della sua stessa volontà, un particolare stato di grazia può fare sì che il suo lavoro si trasformi in arte.
La competenza professionale nel suo mestiere è essenziale al vero artista.

Là risiede una sorgente di immaginazione creativa.
Lasciateci creare una nuova categoria di artigiani, senza la classica distinzione che alza una arrogante barriera fra artigiano e artista. Contemporaneamente lasciateci concepire e creare il nuovo edificio del futuro che abbraccerà architettura, scultura e pittura e che si leverà un giorno verso il cielo dalle mani di un milione di lavoratori come simbolo di cristallo di una nuova fede.”